Festa di S. Antonio Abate e solenne benedizione degli animali

La Festa di S. Antonio Abate e la benedizione degli animali sono uno dei riti più antichi delle nostre terre

Ogni anno, la prima domenica utile dopo il 17 gennaio (o il 17 gennaio stesso se cade di domenica) il Circolo Arci Nova di Acone organizza in collaborazione con la parrocchia di S. Eustachio in Acone la festa di S. Antonio Abate e la solenne benedizione degli animali.

Il programma della giornata prevede la sfilata del Corteo Storico di Pontassieve, la Messa cui segue la benedizione e poi il pranzo.

Il gesto di benedire gli animali, tradizione profondamente radicata in Italia in particolare nelle zone rurali, rivive in questa manifestazione, dando occasione di far festa e di far divertire i più piccoli con asini, cavalli, pecore, capre, oche, galline, cani, gatti.

Sant’Antonio è considerato il protettore degli animali domestici, tanto da essere solitamente raffigurato con accanto un maiale che reca al collo una campanella. Il 17 gennaio tradizionalmente la Chiesa benedice gli animali e le stalle ponendoli sotto la protezione del santo.

La tradizione di benedire gli animali (in particolare i maiali) non è legata direttamente a sant’Antonio: nasce nel Medioevo in terra tedesca, quando era consuetudine che ogni villaggio allevasse un maiale da destinare all’ospedale, dove prestavano il loro servizio i monaci di sant’Antonio.

Secondo una leggenda del Veneto (dove viene chiamato San Bovo o San Bò, da non confondere con l’omonimo santo), la notte del 17 gennaio gli animali acquisiscono la facoltà di parlare. Durante questo evento i contadini si tenevano lontani dalle stalle, perché udire gli animali conversare era segno di cattivo auspicio.

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