Giugno falce in pugno! Tra la primavera e l’estate il grano arrivava a maturazione ed era giunto il momento di cominciare a segarlo. Siccome l’unico attrezzo adatto a quel compito era appunto la falce, bisognava cominciare presto se si voleva procedere, nel mese di luglio, alla battitura.
Perché il contadino, quando aveva tagliato il grano, era soltanto all’inizio del ciclo di compiti che lo aspettavano prima che il prezioso frumento fosse al sicuro nel granaio.
Nel campo stesso venivano formati i covoni, poi drizzati a quattro a quattro, in attesa di essere caricati sul carro e trasportati sull’aia.
Qui veniva costruita la “barca”, una catasta formata dall’accumularsi di tutti i covoni.
Finalmente arrivava il trattore con la trebbiatrice e si dava inizio alla “festa” (sì, si trattava proprio di una festa perché la trebbiatura costituiva il momento culminante del lavoro di un’intera annata agricola) alla quale partecipavano, indipendentemente dall’ampiezza del podere, una ventina di persone fra uomini e donne, ma anche vecchi e bambini (ognuno aveva un suo ruolo preciso: i piccoli portavano qualcosa da bere ai lavoranti, i più anziani tiravano sù il pagliaio), e culminava invariabilmente in un pantagruelico pranzo.
L’ultima edizione si è tenuta nel luglio 2017.
Chissà… in futuro potremo anche rifarla…