A fianco del piazzale adiacente al primo piano del Castel d’Acone è situata la cappella dedicata alla Beata Umiliana dei Cerchi. Rimasta vedova a 20 anni, fu costretta a tornare nella casa paterna e dopo essersi rifiutata di contrarre nuovamente matrimonio nel 1240 entrò a far parte del Terz’Ordine Francescano e successivamente si rinchiuse nella torre della villa di Acone, ove condusse vita eremitica.
Il nome della Beata è legato a molti episodi miracolosi di cui si sarebbe resa protagonista durante la sua vita.
La costruzione, di stile rinascimentale, presenta sulla facciata un portale sormontato da un timpano spezzato con l’anagramma di S. Bernardino da Siena, posto a testimonianza delle predicazioni fatte dai padri Francescani in questa cappella; lateralmente troviamo due piccole finestre quadrate in pietra, precedute da due inginocchiatoi, sempre in pietra. L’interno, con copertura a travicelli, ha un solo altare; nella parete di fondo è situata una cornice in pietra contenente un dipinto riferibile alla scuola bolognese della prima metà del ‘600, attribuito al Guercino (1591-1666).
Il quadro (olio su tela) raffigura l’apparizione della Madonna (che reca in braccio Gesù Bambino, ed è circondata da nubi e angeli) alla Beata Umiliana, che le è inginocchiata davanti, vestita dell’abito del Terz’Ordine Francescano. Ai suoi piedi si trovano alcune significative nature morte: il teschio (usato nell’età controriformista come simbolo della vanità e caducità delle cose terrene), la Regola del Terz’Ordine e il Vangelo.
La vita della Beata Umiliana
Umiliana de’ Cerchi nacque nel 1219 da Ulivieri, figlio di Cerchio Seniore, il primo membro di questo casato la cui vita sia documentata storicamente. A 15 anni fu maritata, contro la sua volontà ad un certo Bonaguisi, di nobile e ricca famiglia, da cui ebbe due figli. Ella morì il 19 maggio 1246 e venne tumulata nella chiesa di S. Croce, a Firenze.
Alla fine del ‘500 il Vaticano riconobbe ufficialmente il culto che “ab immemorabili” la Beata aveva ricevuto nel corso di quattro secoli, e al contempo approvò l’ufficiatura e il formulario della messa da celebrarsi in suo onore nel giorno della sua ricorrenza, fissato per il 19 maggio. La vita e le opere di Umiliana sono ricordate in numerose testimonianze a carattere letterario, agiografico ed artistico.